San Valentina - Poesia di nonno Nino

“Era la mamma mia che con dolore/ curvando la sua chioma ancora nera/ “O Maria!/ esclamava con amore/ intrecciando pel figlio una preghiera.”

In vista di San Valentino, vogliamo regalarvi la lettura di una poesia di una bellezza struggente e di una profondità disarmante. È stata scritta da un uomo palermitano alla propria madre nel 1917, durante la Prima Guerra Mondiale. La poesia è inedita e non conosciuta dal grande pubblico. Scegliamo di pubblicarla perché è un testo pieno di amore e di speranza, come vorremmo che fosse in tutti i giorni delle nostre vite. Lo facciamo, inoltre, perché crediamo che l’arte – in questo  caso l’arte della scrittura ma, in generale, in qualsiasi forma – sia in grado di salvare noi stessi e il mondo.

Il soldato in questione era un ragazzo appena ventiquattrenne che ha dovuto sopportare le atrocità di una guerra. Era circondato dal male, dal brutto, dall’orrendo ma ha scavato dentro sé per cercare qualcosa di buono perché tutto questo non lo uccidesse prima di un proiettile o di una bomba. E lo ha trovato nella poesia. È attraverso di essa che è riuscito a immaginare e dare forma al dolore della propria madre e a trovare le parole per infonderle coraggio, per darle un segnale di speranza e di possibilità di pace. Tutto questo, grazie a una poesia musicale, ispirata, con una metrica perfettamente costruita e abbellita dalla rima che non risulta affatto banale:

Copia dell’originale, successivamente battuta a macchina dallo stesso autore

A te, o mamma

Giù per la valle, lungo la discesa,

non so s’è vero, oppure lo sognavo…

come una voce mistica di chiesa

sentivo l’eco di chi per me pregava.

Era forse la voce della mamma

quel lamento lontano e vagabondo

che in aere guizzava come fiamma

pieno d’amore e di dolor profondo.

Era la mamma mia che con dolore,

curvando la sua chioma ancora nera,

“O Maria!” esclamava con amore,

intrecciando pel figlio una preghiera.

O dolci colli di mia terra lontana,

dov’io trascorsi la mia primavera,

sognando d’ideali una fiumana

e meditando da mattina a sera.

Coraggio o babbo, o mamma, o mia sorella

April ritornerà pieno di canti.

Se quanto prima cesserà la guerra,

pace ed amor susseguiranno ai pianti.

Il Papa già di pace fa proposta

e tutti invita, popoli e regnanti,

per noi il ritorno par che già s’accosta

così ci abbracceremo tutti quanti.

E in questo giorno di grande armonia

del mondo sia unica la prece,

per la gloriosa Assunzione di Maria

o Sommo Iddio, donaci la pace!

—————-A Te, o cara mamma, questi poveri versi dedica il tuo figlio lontano, come caro ricordo nel giorno della Gloriosa Assunzione di Maria. Zona di guerra, 15 Agosto 1917.                                         Antonino

Uno scritto che vuole essere l’atto d’amore di un ragazzo che non vuole accettare l’odio e la bassezza attorno a sé. Una poesia alla figura più cara della sua vita, alla sua mamma,  che immagina mentre prega Dio, in lacrime, di fare tornare vivo il proprio figlio.

Sono versi pieni di amore e di speranza, circoscritti in un periodo storico ma nello stesso tempo eterni.

Il nostro augurio è che sia sempre San Valentino. Che il 14 febbraio possa diventare la festa dell’amore e non solo degli innamorati. Che l’amore sia festeggiato, profuso, dimostrato tutti i giorni. Che esso possa manifestarsi grazie all’arte, possa prendere forma e acquisire sostanza.

Celebrate un San Valentino alla rassegna dell’arte e, se potete, utilizzate la stessa per esprimere i vostri sentimenti, magari scrivendo una lettera o una poesia a chi amate, oppure donando qualcosa creata da mani artiste e non i soliti cioccolatini (se volete qualche idea, visitate questa pagina).

E ricordate: solo l’amore e l’arte, possono salvarci e salvare il mondo.

Buon San Valentino!

Poesia e immagini gentilmente concessi dalla signora Pia Saeli, figlia dell’autore.

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