La favola è un breve racconto con valore simbolico, normalmente con finale moralistico ovvero un insegnamento relativo a un principio etico o a un comportamento, evidenziato alla fine della narrazione, anche in forma di proverbio.
Il termine italiano deriva da quello latino “fabula” derivante a sua volta dal verbo “far, faris” (dire, raccontare).

A differenza delle fiabe, che hanno come soggetti personaggi fantastici come orchi, folletti e fate, la favola ha spesso per protagonisti animali con linguaggio, comportamenti e difetti degli uomini.

Grazie alla fantasia, la favola racconta un mondo dove il desiderio riesce ad aprirsi un varco nel destino aspro, per questo risulta affascinante e attraente.
L’intreccio di magia e realtà aiuta a decodificare gli eventi, a dare una rappresentazione e un significato alle cose e alle vicende.

Dare un nome alle emozioni attraverso il racconto metaforico

Leggere le favole ai bambini è importante perché dà loro la possibilità di esplorare il proprio mondo emotivo. Attraverso le favole, apprendono nuovi schemi di comportamento e imparano a rispondere in maniera più efficace a situazioni di disagio che, spesso, li mettono nella condizione di essere vinti dalle emozioni (sconosciute) provate.
Identificarsi e riconoscersi nei protagonisti, infatti, dà modo ai bambini di entrare in contatto con quelle stesse emozioni, imparando a conoscerle, a dare loro un nome e, quindi, ad esprimerle.

Grazie all’uso della metafora, i nostri piccoli scoprono diversi modi di interpretare le situazioni e migliorano le loro capacità di risolverle.
Possono condurci a intraprendere quel faticoso viaggio alla conquista della nostra dignità di uomini, come per Pinocchio.

Possono ricordarci che volare con la fantasia e mantenere il nostro Io bambino è una possibilità che possiamo e dobbiamo concederci, talvolta lottando per essa, come faceva Peter Pan.

Le favole insegnano ad avere coraggio: pensate al leone codardo del Mago di Oz. Ci insegna che senza non potremmo affrontare nuove sfide per intraprendere nuovi percorsi o, semplicemente, per immaginarci in ruoli diversi.
Possono insegnarci ad avere pazienza, come per la cornacchia della favola di Esopo che, assetata, mette il becco in una brocca e, trovando solo poche gocce di acqua, non si dà per vinta: aggiunge un sasso dopo l’altro e piano piano vede salire l’acqua verso di sé, salvandosi la vita.
Possono anche aiutarci a capire cosa siano l’empatia, o ad apprendere delle regole di comportamento, oppure a capire cosa siano la bellezza e la generosità.

Qualsiasi messaggio vogliate arrivi ai vostri figli, potete trasmetterlo raccontando una favola.

I bambini non sono semplici ascoltatori, quando viene raccontata loro una favola. Loro vestono i panni dei personaggi, soprattutto di quelli in cui, in quel momento, si riconoscono.
Eccoli, allora, indossare un cappuccio rosso e addentrarsi nel bosco, smarrendo la strada e incontrando quel lupo che fa loro tanta paura, oppure riuscire ad estrarre una spada da una roccia e sentirsi addosso tutto l’orgoglio e la responsabilità di quell’azione.

Leggere le favole favorisce il legame genitori/figli

Oltre ad essere importante per lo sviluppo emotivo e per la crescita interiore dei bambini, leggere o raccontare loro delle favole favorisce il legame con i genitori o con le persone che, in quel momento, mettono in atto questo meraviglioso modo di entrare in sintonia.

Stringere a sè un bambino, coccolarlo e concedersi un tempo che sembra dilatato ed eterno, è uno dei momenti più belli che si possa dedicare, sia a loro che a se stessi.

Inoltre, leggere e parlare ai più piccoli, permette di arricchire il proprio vocabolario personale e trasmettere la passione della lettura, oltre a sviluppare la fantasia.

Spegniamo quindi la tv, la sera. Sediamoci o sdraiamoci con i nostri bambini e regaliamoci un momento magico che ricorderemo, sia loro che noi, per tutta la nostra vita.
Così come nessuno di noi dimenticherà mai la voce e le carezze dei nostri genitori o dei nostri nonni quando ci raccontavano una favola.

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